Le funzioni di caching, disponibili solo su server Litespeed o per gli utenti che utilizzano il servizio QUIC.cloud, salvano in cache pagine HTML statiche da consegnare rapidamente ai visitatori che ne fanno richiesta.
Le numerose funzioni, base e avanzate, permettono di personalizzare a 360° l’ottimizzazione del sito, dalla creazione e gestione delle cache alla minificazione degli script, rendendo Litespeed uno dei più grandi alleati di chi desidera uno strumento efficace per rendere più rapido il caricamento dei propri siti web, migliorando l’esperienza utente.
Indice
Litespeed Cache: le caratteristiche principali
Litespeed può essere utilizzato su qualsiasi server, ma molte funzioni, comprese quelle di caching, non saranno attive. Sarà dunque possibile ottimizzare le pagine dei siti WordPress, ma non effettuare il salvataggio in cache.
Al contrario, utilizzando un server Litespeed o il servizio QUIC.cloud si avranno a disposizione molte risorse utili per rendere più prestante il proprio sito WordPress.
Tra le funzioni accessibili a tutti, la minificazione di CSS, HTML e JS, l’aggregazione di CSS e JS, il Lazy Load, la rimozione di emoji e Google Fonts.
L’ottimizzazione delle immagini è disponibile solo per chi utilizza il servizio di QUIC.cloud.
Gli utenti che scelgono di sfruttare tutte le possibilità offerte da Litespeed, avranno a disposizione gratuitamente numerose funzioni avanzate di caching.
Litespeed è anche multisite, ossia permette, con un’unica configurazione, di gestire più siti contemporaneamente.
Come installare Litespeed Cache
Se si utilizza Litespeed Cache su un server non Litespeed, procedere come di consueto:
– accedere al pannello di amministrazione di WordPress;
– fare click su “Plugin ? installa nuovo”
– digitare il nome del plugin nella casella di ricerca e dare invio;
– cliccare su “Installa adesso” per procedere con l’installazione;
– attivare il plugin con il pulsante “Attiva”.
Nel caso in cui si volessero utilizzare tutte le funzioni del plugin, sarà necessario avere a disposizione un server Litespeed oppure registrarsi al servizio QUIC.cloud, il quale, tra le altre cose, funziona come CDN e ottimizzatore di immagini; fatto questo, si potrà procedere come di consueto.
Per redigere questo articolo è stato effettuato un test del plugin su server Litespeed.
Il pannello di controllo
Nel menu a sinistra del pannello di controllo di WordPress, passare il mouse su “Litespeed Cache” per visualizzare tutte le voci del sottomenu o fare click per aprire la pagina della dashboard.
Dal sottomenu del plugin è possibile accedere alle seguenti pagine:
– Dashboard: permettere ti tenere sotto controllo alcuni dati, come le statistiche di QUIC.cloud, se lo si utilizza, il tempo di caricamento delle pagine, il punteggio di Google PageSpeed, l’indice delle immagini ottimizzate e i critical CSS;
– General: in questa pagina, costituita da un’unica scheda, sono presenti impostazioni generali come la possibilità di effettuare l’upgrade automatico del plugin e di ricevere notifiche relative a nuove versioni e promozioni. Se si utilizza Quic.cloud, è necessario inserire la domain key in questa pagina;
– Cache: le impostazioni della cache sono suddivise in 8 schede che permettono di generare cache personalizzate per gli utenti loggati e per i mobile device, di modificare il time-to live di file e cache, di personalizzare la pulizia della cache, di escludere pagine o elementi, di personalizzare la cache degli oggetti e quella di browser. Tutte le funzioni presenti in questa sezione possono essere utilizzate unicamente dagli utenti che utilizzano un server Litespeed o il CDN QUIC.cloud;
– CDN: suddivisa in “CDN Settings” e “Manage”, questa sezione consente agli utenti di collegare un CDN al plugin per rendere più rapido il caricamento delle pagine;
– Image Optimization: per utilizzare le funzioni di ottimizzazione delle immagini, è necessario avere un account QUIC.cloud, anche free;
– Page Optimization: le numerose opzioni per ottimizzare le pagine del sito sono suddivise in 7 schede e permettono, fra le altre cose, di personalizzare i settaggi per CSS e JS, di eliminare i Google Fonts e le emoji di WordPress, e di minimizzare l’HTML;
– Database: il plugin mette qui a disposizione una serie di utili funzioni per la pulizia del database;
– Crawler: i crowler permettono di aggiornare automaticamente in cache le pagine scadute. In questa pagina, suddivisa in 6 schede, è possibile vedere lo stato di avanzamento e personalizzare alcune impostazioni;
– Toolbox: qui si trovano alcune funzioni per la gestione manuale della cache, come lo svuotamento manuale, l’importazione o l’esportazione in backup della configurazione del plugin e alcune funzioni per eseguire il debug del sito.
Di seguito, un’analisi dettagliata delle principali impostazioni del Plugin.
Le impostazioni di Cache
Le funzionalità di caching di Litespeed sono disponibili solo per chi ha un server Litespeed o usa un servizio QUIC.cloud. Tutti gli altri utenti, pur vedendo e potendo modificare i parametri presenti nelle pagine, non li potranno utilizzare.
Accedendo alla pagina “Cache”, sarà possibile configurare tutti gli aspetti più importanti legati alla creazione e gestione della cache. Le impostazioni, come detto precedentemente, sono suddivise in 8 schede, ognuna dedicata alla personalizzazione di specifici aspetti:
– Cache: la prima scheda, il cui nome coincide con quello della pagina, permette innanzitutto di abilitare il plugin cache. Per fare questo, posizionare su “ON” l’interruttore posto di fianco alla scritta “Enable Cache”. Le altre funzioni presenti in questa scheda permettono di:
– creare una cache per gli utenti loggati: Cache Logged-in Users su ON;
– inviare pagine di cache agli utenti che hanno inserito un commento, il quale non è ancora stato approvato dagli amministratori del sito: impostando Cache Commenters su ON, tali utenti non visualizzeranno il commento appena inserito fino a quando non sarà approvato;
– memorizzare in cache le chiamate API REST, la pagina di login, la favicon.ico, risorse che richiedono PHP e le pagine per dispositivi mobili per i siti non responsivi;
– creare una lista di User Agenti per dispositivi mobili: tale lista verrà utilizzata solo se la Mobile Cache risulterà attiva;
– indicare i percorsi che non si vuole vengano memorizzati nella cache pubblica: utilizzare la casella di testo “Private Cached URIs”;
– indicare i percorsi che si vuole vengano sempre memorizzati in cache: utilizzare le caselle di testo “Force Cache URIs” e “Force Public Cache URIs”;
– indicare quali stringhe di query devono essere ignorate dal plugin;
– TTL: questa scheda permette di impostare il time-to-life di Public Cache, Private Cache, Front Page, Feed e REST;
– Purge: qui è possibile configurare la pulizia automatica della cache:
– Purge All on Upgrade: se abilitata, questa funzione svuota la cache quando viene aggiornato o modificato un tema, un plugin o WordPress;
– Auto Purge Rules For Publish/Update: permette di indicare quali pagine devono essere aggiornate quando si pubblica o modifica un articolo;
– Serve Stale: quando è abilitata, questa funzione permette di inviare ai visitatori una pagina scaduta se quella aggiornata non è ancora stata generata. Di default, questa opzione non è abilitata;
– “Scheduled Purge URLs” e “Scheduled Purge Time”: se si desidera che alcune pagine vengano rinnovate ogni giorno a una certa ora, è possibile utilizzare queste due opzioni, indicando l’URL nella prima e l’ora nella seconda;
– Purge All Hooks: se si desidera che la cache venga svuotata ogni volta che si compie un’azione specifica con WordPress, ad esempio quando si aggiunge un nuovo tag o si modifica il menu, è necessario inserire le stringhe idonee nella prima casella. Nella seconda casella sono riportate quelle consigliate da LiteSpeed;
– Excludes: nelle caselle di testo presenti in questa pagina si possono inserire tutti gli URIs, le stringhe di query, le categorie, i tag, i cookies e gli User Agent e i ruoli che si desidera escludere dalla cache;
– ESI: la sigla “ESI” si riferisce al linguaggio di markup “Edge Side Includes” che, in questo caso, viene usato per staccare dalle pagine alcune parti che saranno salvate separatamente nella cache pubblica, per gli utenti non loggati, e nelle cache private, per gli utenti loggati. In questo modo, tutti riceveranno le medesime pagine statiche di base, mentre gli elementi separati varieranno in base all’utente;
– Object: in questa sezione è possibile abilitare la cache degli oggetti. Le configurazioni disponibili riguardano:
– metodo: è possibile scegliere tra Redis e Memcached. Se si sceglie il primo, è necessario inserire l’ID del database, mentre scegliendo il secondo bisognerà impostare host, porta e, nel caso in cui fosse installato il SASL – Simply Authentication and Security Layer – username e password;
– TTL della cache: indicare il tempo in secondi nella casella “Default Object Lifetime”;
– i gruppi da includere o escludere;
– la connessione sempre attiva per rendere più veloce memcached;
– la cache per wp-admin;
– Browser: se lo si desidera, è possibile abilitare il supporto alla cache del browser con relativo TTL;
– Advanced: qui si trovano impostazioni relative ai cookie e l’instant click, grazie al quale una pagina inizia a caricarsi non appena un visitatore passa il mouse sul link, ancora prima che vi clicchi sopra. Questa funzione può causare un sovraccarico del server.
Image Optimization
Per avere accesso alle funzioni di ottimizzazione delle immagini, è necessario utilizzare QUIC.cloud, anche nella versione gratuita.
La pagina è suddivisa in due sezioni:
– Image Optimization Summary: al primo accesso, verrà visualizzato il pulsante “Gather Image Date”. Se QUIC.cloud è stato attivato, premendo il pulsante il plugin rileverà tutte le informazioni relative alle immagini presenti nel sito. A questo punto, il pulsante verrà sostituito da un altro che permetterà di inviare la richiesta di ottimizzazione. Il processo richiederà qualche tempo.
Il pulsante “Clean Up Unfinished Date” permette di cancellare le immagini in coda. Questa funzione risulta utile in caso di errori che bloccano il processo di ottimizzazione.
Al termine del processo, si avranno sia le immagini ottimizzate sia un backup delle immagini originali. Cliccando su “Calculate Backups Disk Space”, verrà visualizzato lo spazio occupato dalle immagini di backup. Usando il pulsante “Delete all backups of the original images”, tutte le immagini originali salvate in backup verranno eliminate definitivamente.
Se si effettuano delle modifiche alle immagini, utilizzare “Rescan New Thumbnails” per scansionare nuovamente tutte le immagini e permette a Litespeed di individuare quelle da sottoporre a ottimizzazione. Per ripristinare le immagini originali, fare click su “Use Original Files”, mentre per tornare a quelle ottimizzare “Use Optimized Files”;
– Image Optimization Settings: permette di abilitare l’automatizzazione di alcuni processi di ottimizzazione. Ad esempio, impostando “Auto Request Cron” su ON, si dirà al plugin di processare in automatico le nuove immagini caricate nella libreria, mentre la voce “Remove Original Backups” rimuoverà in automatico le immagini originali. Tra le altre funzioni, è possibile mantenere i dati EXIF delle immagini, creare versioni WebP delle immagini ottimizzate e personalizzare il valore della compressione dei file.
Page Optimization
Le impostazioni presenti in questa pagina, suddivise in 7 schede, sono utilizzabili anche da chi non ha un server Litespeed o un servizio QUIC.cloud attivo. Quest’ultimo si rende necessario solo per alcune operazioni, come la generazione automatica dei CSS critici.
Ecco un riassunto delle principali funzioni disponibili:
– CSS Settings: qui è possibile attivare la minificazione e l’aggregazione dei CSS, scegliere se combinare anche gli script inline, attivare il caricamento asincrono degli script e la generazione dei CSS critici da pare di QUIC.cloud;
– JS Settings: anche per gli script JS è possibile attivare la minificazione e l’aggregazione, anche di quelli inline. È inoltre possibile abilitare il caricamento di tutti gli script al termine del caricamento dell’HTML;
– Optimization: in questa scheda si può personalizzare il TTL dei file CSS e JS, attivare la minificazione dell’HTML, rimuovere le stringhe di query,i Google Font e le emoji;
– Media Settings: questa scheda è dedicata alla personalizzazione del Lazy Load. Oltre all’attivazione, qui si può scegliere cosa visualizzare come segnaposto prima del caricamento delle immagini e si può applicare la funzione anche agli iFrame;
– Media Excludes: nel caso in cui si volessero escludere delle immagini dal Lazy Load, sarà necessario indicarle in questa scheda;
– Localization: qui si può attivare la cache dei gravatar, stabilendone il TTL;
– Tuning: le eccezioni alla cache, ossia gli script da escludere da minificazione e aggregazione, i JS che non si vuole vengano differiti e le pagine che non si desidera ottimizzare, vanno infine indicate in questa pagina. Nella casella di testo “Critical CSS Rules” è possibile indicare alcuni CSS critici da aggiungere a quelli generati in automatico.
Litespeed Cache: pro e contro
Estremamente ricco di funzionalità, Litespeed richiede l’utilizzo del server omonimo per accedere a tutte le funzioni. L’alternativa migliore, per chi ha già un sito web su un server differente e non desidera migrarlo, consiste nel servizio QUIC.cloud.
Nonostante le molte impostazioni e il gran numero di pagine del suo pannello di controllo, questo plugin totalmente free non è particolarmente complesso e può essere utilizzato anche da chi non ha grande esperienza nella gestione di caching plugin.
Per quanto riguarda le funzionalità disponibili, è davvero completo: cache di pagina, di oggetti e di browser; personalizzazione del TTL; processi automatizzati di creazione di cache, ottimizzazione delle immagini e creazione dei CSS critici; minificazione e aggregazione dei codici.
Il fatto che non sia tradotto in lingua italiana potrebbe creare qualche difficoltà a chi non conosce la lingua inglese.